top of page

LA NOSTRA STORIA

Ci sono incontri interessanti, altri di poco conto. Incontri belli, incontri brutti. E poi ci sono incontri che, senza che nemmeno tu te ne renda conto, ti cambiano il destino.

​

Questo è stato, nel 2002, il mio incontro con Franco Agen. A quell’epoca mio figlio - leva 1993 - giocava già a calcio da qualche anno e Agen era il suo allenatore. Quando questo mister si trovò a lasciare la società in cui erano iscritti i nostri ragazzi io e altri genitori, affascinati dal personaggio coriaceo e allo stesso tempo speciale nel rapporto con i bambini, oltre che eccellente dal punto di vista tecnico, abbiamo deciso di seguirlo nel suo progetto: mettere in piedi qualcosa di completamente nostro. 

​

Era luglio, faceva caldo, avremmo dovuto avere tutti la testa al mare, e invece come sempre l’avevamo nel pallone... Agen aveva delle conoscenze all’Inter Club Savona e così, entro l’estate, ci ritrovammo affiliati a loro. 

​

Il primo campo che utilizzammo, e che ancora oggi utilizziamo - a testimonianza del lungo legame, anche affettivo, con quel tempo un po’ pioniere per tutti noi - fu il campo dell’Estoril Beach Club. 

​

Insieme al primo campo arrivò il primo torneo (UISP), il trofeo Tanganelli, con la nostra prima leva, che naturalmente era la leva 1993. 

​

​

Gli anni successivi 

Avremmo forse potuto fermarci a quel punto, ma non c’era nessun arbitro a soffiare tre volte nel fischietto, e così abbiamo deciso di continuare a giocare. 

​

Nel 2003 ci siamo iscritti alla FIGC ed è nata ufficialmente l’A.C. Internazionale Genova, con gli stessi colori sociali (il blu e il nero) e Federico Ceriana come presidente. 

​

Giovani e animati da uno spirito un po’ avventuriero abbiamo cominciato a vagare per molti campi della città, dal Carlini alla Sciorba, dallo Champagnat a Bavari a San Desiderio. 

​

Poi, nel 2009, ci siamo imbattuti in quel posto che da quel momento in poi avremmo chiamato “casa”, il campo del CUS in Viale Gambaro. 

​

Si trovava in uno stato di degrado totale, ma ne capimmo subito le potenzialità: valeva la pena investirci del denaro, rimetterlo a nuovo, ottenerne la concessione e continuare a giocare. 

​

Intanto i bambini del 1993 erano cresciuti, e mentre molti di loro prendevano il volo, in alcuni casi andando a militare in squadre professioniste, altri piccoli calciatori entravano nell’Internazionale. 

​

​

Le nuove leve...

Nascevano nuove leve, nuovi incontri, nuove possibilità. Abbiamo cominciato con un’unica leva, alla quale ben presto se n’è aggiunta una seconda.
Nell’anno 2020-2021 i nostri iscritti FIGC sono stati 140 per 7 leve (dai Piccoli Amici 2014/2015 agli Esordienti 2008) di scuola calcio.

Non ci siamo mai fermati. Abbiamo continuato a restaurare il nostro campo, a rifare le panchine, sistemare l’erba, perfezionare, pulire, imbiancare più volte gli spogliatoi.

​

Abbiamo spostato lo sguardo sempre un po’ più in là, allargando gli orizzonti, avventurandoci in tornei sempre più distanti da casa, prima la Liguria da Levante a Ponente, poi il Piemonte, la Toscana, la Lombardia, la Val d’Aosta
(con numerose partecipazioni al Trofeo Topolino, oggi Snoopy), alla caccia di nuove esperienze, nuove squadre con cui confrontarci - spesso di alto livello, come è accaduto al Torneo della Befana organizzato da Adriasport a Firenze.

Non paghi, abbiamo attraversato i confini, e con la leva 2007 ci siamo spinti fino a Monaco, alla Bayern Soccer Cup. Le prime volte ci siamo spostati in macchina, arrangiandoci come potevamo.

​

Poi abbiamo iniziato a organizzare pullman, pullman sempre più grandi, perché anche i genitori non volevano rinunciare ad eventi che, più che competizioni, abbiamo sempre preferito considerare delle vacanze sportive. Vacanze alle quali dovevano partecipare tutti, senza selezioni o convocazioni.

​

C’è un tempo per competere, e un altro per essere semplicemente amici, e stare bene insieme.

​

Molti genitori ci definiscono “una grande famiglia, la grande famiglia dell’Internazionale”, ed è così che ci piace pensarci. Se tutto funziona bene nella società nero-blu è per i legami che nel tempo si sono creati - legami tra bambini, tra adulti, tra mister, tra dirigenti, tra bambini che sono cresciuti e poi hanno deciso di tornare nelle vesti di nostri mister.

​

Non importa quanti siamo: abbiamo tifato, riso, pianto, cenato, bevuto, giocato con ciascuno di loro. Alla festa di Natale del 2019 (eh sì, ci piace organizzare anche le feste!) eravamo più di 200 persone, e ognuna aveva un nome, un volto che possiamo definire amico.

​

Ogni piccolo calciatore, in quell’occasione, ha avuto in regalo una tazza accompagnata appunto dalla scritta “quando l’amicizia fa squadra”.

​

​

Lo sport ai tempi del Covid

Avremmo invaso pacificamente la Croazia nel giugno 2020, se il covid non ci avesse messo i bastoni tra le ruote. L’anno prima, nel 2019, Federico Ceriana mi ha passato il testimone, e dopo tanti anni di Responsabile della Scuola Calcio sono diventato Presidente dell’A.C. Internazionale Genova.
Di lì a poco una pandemia ha provato a dare l’alt ai miei sogni. Mi trovo a dire, oggi, con un certo orgoglio, che non c’è riuscita.

I nostri mister sono stati i primi in tutta Genova a rendersi disponibili a fare sessioni di allenamenti online, in piccoli gruppi, tramite whatsapp.

​

Si sono inventati un nuovo modo di allenare, stando vicini ai nostri bambini durante il primo lockdown, in un periodo davvero duro per tutti, compresi i più piccoli - soprattutto i più piccoli.
Durante la seconda ondata, mentre molte società comprensibilmente gettavano la spugna, asfissiate dalle maglie troppo strette di una selva di regole che parevano volte a stoppare del tutto il calcio (senza però avere il coraggio di dirlo), noi abbiamo voluto continuare.

​

Ci siamo rimboccati le maniche, e abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare: abbiamo sanificato campo, spogliatoi, attrezzature. Abbiamo predisposto il doppio ingresso alla struttura.
Abbiamo raddoppiato gli allenamenti per dimezzare le presenze in campo. Abbiamo inventato giochi divertenti in modo che i ragazzi si dimenticassero della malinconia data dalle partite mancate.

E quando proprio non se ne poteva più, e la voglia di confrontarsi sul manto verde è diventata troppo forte, abbiamo comprato le reti, e dato il via al primo torneo di calcio-tennis della città.

​

Credevo che, a causa delle limitazioni, i bambini avrebbero abbandonato per un po’ il loro sport preferito, e invece non solo non ne abbiamo perso nessuno, ma la famiglia Internazionale ha continuato ad allargarsi.
Questo è capitato perché - e me ne sono reso conto solo allora -, siamo riusciti a formare una comunità.
Una comunità che ha come fondamenta il rispetto
, e come casa lo sport più bello del mondo: parlo del calcio, quello vero, prima del business, dei contratti milionari, delle superstar. Il calcio che tutti noi abbiamo amato, quello “a misura di bambino”, e che ancora ci appassiona quando vediamo i nostri piccoli atleti rincorrere felici un pallone.

Il calcio che non esclude mai, e anzi lavora sempre per l’inclusione: nell’A.C. Internazionale Genova non ci sono perdenti.

​

​

Lo sport ed il sociale

Anche per questo la nostra società si è sempre caratterizzata per una forte attenzione al sociale: da tempo collaboriamo con l’Abeo, sia attraverso l’organizzazione di tornei il cui intero incasso è devoluto a loro, sia attraverso raccolte fondi, per lo più sotto Natale, che ci hanno permesso di affittare appartamenti per garantire il soggiorno alle famiglie dei piccoli degenti del Gaslini.

Abbiamo collaborato con l’associazione pedagogica Philos che si occupa di autismo, e abbiamo raccolto materiale sportivo da portare nei paesi del Terzo Mondo, in particolare in Congo.

​

Durante la prima, terribile ondata di Covid, i soldi destinati agli affitti dei campi per le due leve di esordienti sono stati devoluti in favore del reparto covid del Policlinico San Martino.
Inoltre con parte dei compensi destinati ai Mister e la rimanente parte per l’affitto dei campi agli Estoril, è stata effettuata una donazione all’associazione “Un pasto per tutti”.

​

Da poco collaboriamo anche con Make a Wish, associazione mondiale con sede a Genova che realizza i desideri di bambini affetti da gravi patologie.

​

​

Noi andiamo avanti, con e per i bambini.

Come si suol dire, “nessun uomo è un’isola”, e uno sport come il calcio dovrebbe insegnarlo molto bene.
Non sempre funziona così, ma noi continuiamo a darci da fare per andare in questa direzione. Sì, continuiamo, perché la nostra storia non finisce qui.

Il prossimo anno allargheremo la società uscendo dai confini della scuola calcio e dando il via, finalmente, a un nostro settore giovanile. E poi? Poi non ci fermeremo.
Abbiamo tanti altri progetti. Tanta voglia di continuare a giocare. Del resto... non si è ancora sentito il triplice fischio dell’arbitro!

​

​

Paolo Morasso

Presidente A.C. Internazionale Genova

Contact
- Contatti -

Domande? ‬Sentiti libero di contattare il nostro Presidente Paolo Morasso.

Tel: 3384882849     Email: ac.internazionale.ge@gmail.com

bottom of page